Iscro: l’ammortizzatore sociale per amministratori di condominio iscritti alla gestione separata INPS.
Iscro è l’acronimo con cui il governo ha individuato la nuovissima Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, destinata ai professionisti senza albo, fra cui ovviamente gli amministratori di condominio.
Si annuncia un’indennità che potrà arrivare fino ad € 850,00 mensili ma la norma necessita di chiarimenti e linee guida chiarificatrici. Per il momento, questo nuovo ammortizzatore sociale, è disciplinato dai commi 386-400 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2021. Introdotto in via sperimentale dal 2021 e con efficacia fino al 2023, potrà essere utilizzato a fronte di un calo consistente del reddito da lavoro autonomo.
Più precisamente, per poter presentare domanda per la nuova indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, il reddito registrato nell’anno precedente la richiesta deve essere inferiore al 50% della media dei redditi dei tre ulteriori anni precedenti e non superiore a 8.145 euro (rivalutati nel tempo). Quindi per il 2021 si dovrà considerare il reddito 2020, che dovrà essere meno del 50% della media di quelli del triennio 2017-2019.
Sulla premessa che la norma non brilla per limpidezza, provo a fare un esempio concreto, ipotizzando che un amministratore di condominio nel 2017-2019 abbia avuto un reddito medio di € 20.000,00 e nel 2020 sia sceso ad un reddito annuo di € 6.000,00.
L’importo della Iscro, secondo quanto indicato nel comma 391 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2021, sarà il 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato dall’agenzia delle Entrate, e sarà erogato per sei mensilità. Quindi, nel caso ipotizzato, l’indennità sarà pari a 20.000/2 (base semestrale) = 10.000 /4 (cioè il 25%) = 2.500/6 (i mesi di fruizione) = 416,66 euro che saranno elargiti per un solo semestre.
L’aiuto dovrà essere chiesto dall’interessato all’Inps, autocertificando i redditi che verranno poi verificati tramite l’agenzia delle Entrate. La richiesta dovrà essere inoltrata entro il 31 ottobre di ogni anno, ma una volta sola nel triennio, e l’indennità verrà erogata dall’istituto di previdenza fino a esaurimento della copertura finanziaria prevista (70,4 milioni di euro nel 2021 che poi decrescono fino a 3,9 milioni nel 2024). L’Iscro non può essere utilizzato come ammortizzatore sociale a seguito di cessazione dell’attività, perché la chiusura della partita Iva mentre si percepisce il contributo determina la cessazione dello stesso e l’obbligo di restituzione.
L’operazione comporta l’incremento dell’aliquota contributiva dei liberi professionisti della gestione separata di 0,26 punti percentuali nel 2021 e di 0,51 punti nel 2022 e 2023 e l’erogazione dell’Iscro è abbinata alla partecipazione a corsi di aggiornamento professionale i cui criteri e modalità devono essere individuati con decreto ministeriale entro il 2 marzo 2021.
Allo stato, la norma necessita di istruzioni operative più precise, ma gli amministratori nostri associati potranno far capo ad ALAC Molise per tutti i chiarimenti e l’assistenza gratuita di cui necessiteranno.