Giurisprudenza

  • Giurisprudenza

    Il conduttore può pagare i tributi sull’immobile

    Cassazione civile, SS.UU., sentenza n. 6882 del 08/03/2019: legittima la clausola contrattuale che attribuisce al conduttore l’obbligo di farsi carico di ogni tributo relativo all’immobile affittato, tenendo manlevato il locatore.  Nella controversia in esame, la Suprema Corte ha stabilito che la clausola inserita nel contratto di locazione, che attribuisce al conduttore di farsi carico di ogni tassa, imposta ed onere relativi ai beni locati, non determina una traslazione in capo al conduttore dei tributi gravanti sull’immobile a carico del locatore, “…bensì rappresenta una integrazione del canone di locazione dovuto, manlevando il locatore…” (manlevare nel senso di operare un rimborso a carico del conduttore) e, pertanto, è un’obbligazione valida a tutti…

  • Giurisprudenza

    Dipendente pubblico o amministratore di condominio

    E’ piuttosto frequente che l’attività di amministratore condominiale sia svolta sotto forma di “secondo lavoro” e, talvolta, ad esercitarlo sono dipendenti della Pubblica Amministrazione. Senza entrare nello specifico, circa l’importanza di avvicinarsi alla professione di amministratore, con la necessaria preparazione e formazione, va subito precisato che il dipendente pubblico non può essere amministratore di condominio senza l’autorizzazione del datore di lavoro. In caso di svolgimento di tale attività, senza la preventiva autorizzazione della Pubblica amministrazione da cui dipende, il pubblico dipendente è tenuto a versare alla stessa i compensi percepiti per l’attività extra. La preventiva autorizzazione è imposta dal combinato disposto fra diverse norme, in particolare: Dall’art. 60 DPR n.…

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    Tutela dei consumatori estesa al condominio

    Come noto, il concetto normativo di “consumatore” deriva, in Italia, dall’applicazione della direttiva europea n. 93/13, recepita con il decreto legislativo 206/2005, contenente il complesso di norme noto come il codice dei consumatori. Tanto la direttiva recepita, quanto la normativa nazionale che ne è derivata non definiscono l’ambito di applicazione del codice dei consumatori in base ad un elenco di tipologie contrattuali, bensì su aspetti soggettivi, relativi ai contraenti. L’articolo 2, lettera b), della direttiva 93/13, definisce consumatore “…qualsiasi persona fisica che, nei contratti oggetto della direttiva, agisce per fini che non rientrano nel quadro della sua attività professionale”. Pertanto, è incluso in tale nozione il soggetto che presenta entrambe…